Dura presa di posizione degli Stati Uniti contro l’annuncio di Emmanuel Macron di riconoscere la Palestina come Stato. “Uno schiaffo alle vittime del 7 ottobre”. Intanto Washington ha anche annunciato che ritirerà la propria partecipazione ai colloqui per il cessate il fuoco a Gaza in Qatar, affermando che l’ultima risposta di Hamas “mostra una mancanza di desiderio” di raggiungere una tregua. Il gruppo palestinese ha replicato definendosi “sorpreso” e ha ribadito il suo impegno nei negoziati per la tregua”.
Canada condanna Israele per ‘disastro umanitario’
“Il Canada condanna l’incapacità del governo israeliano di impedire il rapido deterioramento del disastro umanitario a Gaza. Il controllo israeliano sulla distribuzione degli aiuti deve essere sostituito da un’assistenza umanitaria completa guidata dalle organizzazioni internazionali. Molte di queste organizzazioni detengono ingenti aiuti finanziati dal Canada che non possono essere consegnati ai civili affamati. Questo rifiuto di fornire aiuti umanitari costituisce una violazione del diritto internazionale”. Così il premier canadese Mark Carney in un messaggio postato su X dove definisce il deterioramento della situazione nella Striscia un “disastro” che Tel-Aviv non ha fermato.
Gli Stati Uniti: “Annuncio francese è schiaffo alle vittime del 7 ottobre”
Gli Stati Uniti respingono fermamente il piano del Presidente francese Emmanuel Macron di riconoscere uno stato palestinese. La posizione è stata espressa in un post del Segretario di Stato americano Marco Rubio. “Questa decisione sconsiderata serve solo la propaganda di Hamas e ostacola la pace. È uno schiaffo in faccia alle vittime del 7 ottobre”.
Hamas: impegno Francia a riconoscere Palestina è positivo
Hamas ha salutato l’impegno francese a riconoscere lo Stato di Palestina come un “passo positivo” esortando altri paesi a fare lo stesso nonostante le critiche israeliane.”Riteniamo che questo sia un passo positivo che va nella giusta direzione per rendere giustizia al nostro popolo palestinese oppresso e sostenere il suo legittimo diritto all’autodeterminazione”, ha affermato Hamas in una dichiarazione, dopo l’annuncio del presidente francese Emmanuel Macron che Parigi riconoscerà formalmente a settembre il nuovo Stato. “Chiediamo a tutti i paesi del mondo, in particolare alle nazioni europee e a quelle che non hanno ancora riconosciuto lo Stato di Palestina, di seguire l’esempio della Francia”, ha aggiunto Hamas.
Netanyahu: il ministro che vuole “Gaza tutta ebraica” non ci rappresenta
ompendo il silenzio sulla dichiarazione del ministro per il Patrimonio Amichay Eliyahu, secondo cui Israele sta portando avanti la distruzione di Gaza per rendere la Striscia totalmente ebraica, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha chiarito che il ministro di estrema destra “non parla a nome del governo che io guido”. “Non è membro del gabinetto di sicurezza che determina la conduzione della guerra”, ha affermato Netanyahu in una nota. Il primo ministro non ha annunciato azioni disciplinari contro Eliyahu.
Hamas a Witkoff: “Siamo impegnati nei negoziati sul cessate il fuoco”
Hamas si dice “sorpresa” dalle osservazioni dell’inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, e si dice desiderosa di continuare i colloqui per il cessate il fuoco. Hamas, riferisce ‘Haaretz’ che cita una dichiarazione del gruppo palestinese, ha detto di essere sorpreso dalle osservazioni dell’inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente Steve Witkoff, che suggeriva che il gruppo non aveva il desiderio di raggiungere un cessate il fuoco a Gaza. “Il movimento afferma la sua volontà di continuare i negoziati e di impegnarsi in un modo che aiuti a superare gli ostacoli e porti a un accordo di cessate il fuoco permanente”, ha detto Hamas in una dichiarazione.
In precedenza Witkoff aveva affermato che era “una vergogna che Hamas agisca in modo egoistico”. “Mentre i mediatori hanno fatto grandi sforzi – continua l’inviato speciale di Donald Trump – Hamas non sembra coordinarsi o agire in buona fede”. “Noi ora considereremo opzioni alternative per portare a casa gli ostaggi e cercare di creare un ambiente più stabile per il popolo di Gaza”, conclude affermando che “siamo risulti nel cercare la fine di questo conflitto e una pace permanente a Gaza”.
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