Per il secondo giorno consecutivo, dei droni israeliani stanno attaccando Sweida, epicentro delle violenze tra drusi-beduini e forze governative siriane. Israele ha colpito il cancello d’ingresso del quartier generale militare siriano a Damasco, la capitale. “L’Idf continua a monitorare gli sviluppi e le attività contro i civili drusi nella Siria meridionale e, in conformità con le direttive della leadership politica, gli attacchi nella regione sono preparati a diversi scenari”, si legge nella dichiarazione ufficiale. A Gaza, oltre 40 persone sono morte dall’alba tra i raid israeliani sulla Striscia e vicino ai centri di distribuzione aiuto Ghf.
Siria, leader druso: “Nessun accordo raggiunto, la lotta continua”
Non c’è alcun accordo o negoziato con le bande armate che si fanno chiamare ‘il governo’. Così ha detto uno dei leader drusi, lo sceicco Hikmat Al-Jarri, opponendosi all’accordo di cessate il fuoco per la città di Sweida, nel sud della Siria. Ynet rivela che Al-Jarri ha detto che “la leadership spirituale della comunità drusa sottolinea la necessità di continuare la difesa e di continuare la lotta fino alla liberazione della città”. Al-Hajari ha aggiunto: “Vediamo la continuazione della difesa e la continuazione dei combattimenti come un dovere nazionale, umanitario e morale che non può essere compromesso”.
Siria, a Sweida più di 300 morti
Più di 300 persone sono state uccise da domenica nelle violenze a Sweida, città del sud della Siria a maggioranza drusa. Lo ha riferito l’Osservatorio siriano dei diritti umani. Un precedente bilancio indicava 248 morti.
Idf, Israele ritira una brigata dell’esercito da Gaza e la manda sul Golan
Un funzionario dell’esercito israeliano, che ha parlato in forma anonima, ha riferito che l’Idf si sta preparando per una “moltitudine di scenari”. E che è in corso il ritiro da Gaza di una brigata, composta da migliaia di soldati, per inviarla sulle alture del Golan.
L’Idf ridistribuisce le truppe da Gaza alla frontiera siriana
Un ufficiale militare israeliano ha detto che alcune truppe di stanza nella Striscia di Gaza saranno ridistribuite nell’area della frontiera con la Siria, dove Israele ha colpito per difendere la minoranza drusa. Il funzionario militare – durante un briefing – ha affermato ai giornalisti che alcuni soldati si stavano “preparando a essere schierati al confine settentrionale con la Siria” da Gaza, dove Israele combatte contro Hamas dall’attacco del gruppo palestinese dell’ottobre 2023
Fonti del governo siriano: “Raggiunto un accordo per il cessate il fuoco a Sweida”
Una fonte del ministero dell’Interno siriano ha detto all’agenzia di stampa locale Sana che “un accordo di cessate il fuoco è stato raggiunto per la città di Sweida”. La fonte ha aggiunto che sono stati istituiti “posti di blocco di sicurezza in tutta la città”
Netanyahu ai drusi: “Non oltrepassate confine, rischiate la vita”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rivolto un appello ai drusi in Israele: “Stiamo lavorando per salvare i nostri fratelli drusi e per eliminare le bande del regime”, si legge nel comunicato diffuso da Netanyahu, con il quale rivolge una richiesta: “Voi siete cittadini di Israele. Non oltrepassare il limite. State rischiando la vita”, riferendosi ai cittadini drusi che in queste ore stanno cercando di attraversare il confine con la Siria
L’Idf ordina il rafforzamento della zona di confine Siria-Israele
Il capo di stato maggiore dell’Idf, il tenente generale Eyal Zamir, ordina il rafforzamento della zona di confine siriana con ulteriori capacità di sorveglianza e offensive, nel contesto degli attacchi in corso in Siria. Lo riporta Times of Israel. Zamir ordina, inoltre, al Comando Settentrionale di dirottare le forze verso la frontiera siriana per “aumentare il ritmo degli attacchi e fermare quelli contro i drusi in Siria”. Le forze aggiuntive rafforzeranno la 210a Divisione “Bashan” lungo il confine e nella zona cuscinetto siriana controllata da Israele. “Le Idf sono impegnate in una profonda alleanza con i nostri fratelli drusi e per questo stanno colpendo obiettivi in tutta la Siria per proteggerli nella regione di Sweida, Jabal al-Druze e ovunque sia necessario”, si legge nella dichiarazione.
Idf, colpito obiettivo nell’area del Palazzo presidenziale a Damasco
Le forze armate israeliane affermano di aver “colpito un obiettivo militare nell’area del palazzo presidenziale del regime siriano a Damasco”. Nel post sui social viene confermato anche che è stato colpito il quartier generale delle forze armate siriane.
Centinaia di drusi lungo il confine Siria-Israele
Centinaia di membri della comunità drusa di Majdal Shams, sulle Alture del Golan, e dei villaggi drusi nel nord di Israele si sono radunati lungo la recinzione di confine con la Siria, cercando di entrare nel Paese per sostenere i gruppi armati drusi che continuano a scontrarsi con le forze governative siriane. Diversi video che circolano sui social network mostrano che molti drusi sono riusciti ad attraversare il confine con la Siria. Intanto centinaia di membri della comunità drusa siriana si sono radunati dall’altra parte della recinzione, ma non è chiaro se stessero manifestando o cercando di attraversare il confine. L’esercito israeliano ha dichiarato che decine di persone hanno cercato di entrare in Israele. La tensione si è intensificata quando diversi manifestanti drusi siriani sono saliti su un trattore sventolando bandiere druse e i soldati israeliani hanno risposto lanciando gas lacrimogeni, costringendoli a ritirarsi dopo poco.
L’Unione europea è allarmata per gli scontri e i raid di Israele in Siria
L’Ue è allarmata dai continui scontri a Sweida, che hanno causato numerose vittime, e condanna fermamente le segnalazioni di violenza contro i civili. E alla luce dell’escalation degli attacchi israeliani sul territorio siriano, esorta tutti gli attori esterni a rispettare pienamente la sovranità e l’integrità territoriale della Siria. “Esortiamo tutte le parti ad attuare immediatamente l’accordo di cessate il fuoco raggiunto ieri, a proteggere i civili senza distinzioni e a porre fine ai discorsi d’odio e ai discorsi settari”, si legge in una nota del Servizio di azione esterna dell’Unione europea: “Le autorità di transizione hanno la responsabilità di de-escalation e ristabilire la calma, di garantire l’accertamento delle responsabilità per tutti i crimini e di portare avanti una transizione inclusiva. L’Ue è pronta a fornire il suo supporto”, si legge ancora.
Il Segretario di Stato americano Rubio dice che Washington è preoccupata per gli attacchi di Israele in Siria
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha detto che Washington è “molto preoccupata per gli attacchi di Israele in Siria”. “Stiamo parlando con tutte le parti interessate da tutte le parti. Vogliamo che i combattimenti finiscano”, ha detto Rubio.
Siria: “Almeno 1 morto e 18 feriti in raid israeliani”
“Almeno 1 morto e 18 feriti nell’attacco israeliano sulla Siria”, ha fatto sapere l’agenzia di stato siriana.
Siria: filmato mostra bandiera israeliana su edificio a Sweida
I filmati che circolano sui social media mostrano una bandiera israeliana appesa al tetto di un edificio nella città a maggioranza drusa di Sweida, nel sud della Siria. Lo riferisce il Times of Israel.
Siria: media, diversi membri del regime siriano uccisi da Idf
L’agenzia di stampa Sabrin, affiliata alle milizie filo-iraniane in Iraq, ha riferito che decine di membri del regime siriano sono stati uccisi e feriti negli attacchi aerei dell’esercito israeliano a Damasco.
Siria: inviato Usa, tutte le parti facciano passo indietro
L’inviato speciale degli Stati Uniti per la Siria, Tom Barrack, ha invitato tutte le parti a fare un passo indietro e a impegnarsi nel dialogo per un cessate il fuoco duraturo. Dopo gli scontri con le fazioni druse nel sud e gli attacchi israeliani a Damasco, Barrack su X ha scritto: “Condanniamo inequivocabilmente la violenza contro i civili a Sweida. Tutte le parti devono fare un passo indietro e impegnarsi in un dialogo significativo che porti a un cessate il fuoco duraturo”. La sua dichiarazione arriva mentre Israele ha lanciato attacchi aerei al palazzo presidenziale siriano e al quartiere generale delle forze armate.
Ankara, raid Israele su Damasco minano stabilità Paese
Gli attacchi aerei israeliani su Damasco mirano a sabotare gli sforzi della Siria per stabilire la pace e la sicurezza. Lo afferma il ministero degli Esteri turco.
Israele ha attaccato il palazzo presidenziale in Siria
Israele ha attaccato il palazzo presidenziale di Damasco, noto come il “Palazzo del Popolo” e utilizzato dal presidente siriano Ahmed al-Shara. Lo riferisce l’agenzia di stampa Reuters, citando un testimone oculare.
Katz, “gli attacchi più duri in Siria sono iniziati”
“I colpi più pesanti sono partiti”: lo dice il ministro della Difesa Israel Katz pubblicando un video della televisione siriana che mostra un conduttore sorpreso da un attacco israeliano sullo sfondo nel centro di Damasco, mentre la tv di Stato ha riferito di raid vicino al quartier generale del ministero della Difesa. Un forte esplosione è stata avvertita nella capitale.Katz in precedenza aveva avvertito il regime di Damasco di pesanti attacchi se le forze del regime non si fossero ritirate da Sweida, una città drusa nel sud. Mentre Benjamin Netanyahu ha poi esortato i drusi israeliani a non attraversare il confine con la Siria ed ha descritto la situazione a Sweida, una città a maggioranza drusa nel sud della Siria, come “molto grave”. Gli scontri sono continuati in città anche oggi.
Siria, Idf rivendica raid su quartier generale dell’esercito a Damasco
Una forte esplosione è stata avvertita a Damasco, in Siria. Lo riferisce un giornalista dell’Afp. In precedenza l’esercito israeliano aveva riferito di aver colpito l’ingresso del quartier generale dell’esercito siriano a Damasco. “Poco fa, l’esercito ha colpito l’ingresso del quartier generale militare del regime siriano nella zona di Damasco, in Siria”, si legge in una nota delle Idf.
Netanyahu ai drusi: “Non attraversare il confine con la Siria”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto ai cittadini drusi in Israele di non attraversare il confine con la Siria, sottolineando che la situazione è “molto grave” e che potrebbero essere rapiti o uccisi.
Media, esplosione a Damasco
L’agenzia di stampa Reuters riporta di esplosioni a Damasco, Siria.
Francia, “profonda preoccupazione per quanto accade in Siria”
La Francia esprime profonda preoccupazione per i gravi sviluppi in corso nella regione di Sweida, nella Siria meridionale. Chiede la cessazione immediata degli scontri e invita tutte le parti interessate a fare tutto il possibile per garantire la sicurezza dei civili, ripristinare la calma e promuovere la pace tra tutte le componenti della società siriana, in particolare tra i drusi e le altre comunità di Sweida”: è quanto si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri. “Le atrocità contro i civili, che condanniamo fermamente, devono fermarsi”, sottolinea il Quai d’Orsay, aggiungendo che “il cessate il fuoco annunciato ieri mattina dal ministro della difesa di transizione siriano va rispettato da tutte le parti coinvolte”. La Francia, continuano a Parigi, “sostiene gli sforzi delle Autorità di transizione siriane e dei leader della regione di Sweida per tornare sulla via del dialogo e chiede un accordo duraturo per rafforzare l’unità, la stabilità e la sovranità della Siria, nonché la sicurezza di tutti i siriani. La Francia ribadisce il suo attaccamento agli impegni e ai principi stabiliti nella dichiarazione congiunta del 13 febbraio 2025 e prosegue i contatti con tutte le parti interessate.
Idf, decine di siriani tentano di entrare in Israele da Hader
Secondo l’esercito israeliano decine di siriani hanno tentato di entrare in Israele poco fa, nei pressi della città drusa siriana di Hader. Lo riporta il Times of Israel. Le truppe e gli agenti della polizia di frontiera stanno lavorando per prevenire le infiltrazioni e disperderle, afferma l’esercito. Le immagini mostrano le truppe che sparano gas lacrimogeni. Contemporaneamente, i civili drusi provenienti dal lato israeliano del confine hanno violato la barriera nei pressi della città drusa di Majdal Shams e sono entrati in Siria, afferma l’Idf. L’esercito afferma di essere al lavoro per riportare nel Paese i civili drusi residenti in Israele. L’Idf ha sottolineato che si tratta di un grave incidente che costituisce un reato e mette in pericolo la popolazione e i militari israeliani.
Borrell, Ue decide di non punire continui crimini Israele
“Ieri il Consiglio dell’Ue non è riuscito a prendere una decisione sulla violazione da parte di Israele della clausola sui diritti umani dell’Accordo di Associazione. Ma questa è di per sè una decisione: l’Europa decide di non punire i continui crimini di guerra di Israele e permette che il genocidio di Gaza prosegua senza sosta”. Lo scrive su X l’ex Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell.
Siria: “Puniremo chi viola la legge a Sweida”
La presidenza siriana ha diffuso poco fa un comunicato in cui prende le distanze dai crimini compiuti nelle ultime ore nel capoluogo meridionale di Sweida, roccaforte della comunità drusa, e attribuiti alla forze governative. “Puniremo chi viola le leggi dello Stato siriano”, si legge nel comunicato affermando che “la massima priorità dello Stato siriano è quella di assicurare la sicurezza e la stabilità in ogni angolo della Siria”.
Khamenei, guerra Israele puntava a “rovesciare sistema”
La Guida Suprema dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato che gli attacchi di Israele durante la guerra del mese scorso avevano lo scopo di indebolire il sistema della Repubblica Islamica e innescare disordini per rovesciarlo. “Il calcolo e il piano degli aggressori erano di indebolire il sistema prendendo di mira determinate figure e centri sensibili in Iran”, ha affermato Khamenei in una dichiarazione pubblicata sul suo sito web. Ha valutato che l’azione aveva lo scopo di fomentare “disordini e portare la gente in piazza per rovesciare il sistema”.
Khamenei: “Pronti a rispondere ad attacco con più forza”
La Guida Suprema dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato che “Teheran è pronta a rispondere a qualsiasi nuovo attacco militare. L’Iran è in grado di infliggere ai suoi rivali un colpo più duro di quanto visto nella guerra Iran-Israele”.
Leader Hamas, nessun progresso nei negoziati su Gaza
Un alto funzionario di Hamas ha negato che dei progressi siano stati compiuti nei colloqui in corso per un cessate il fuoco a Gaza.
Media, oltre 60 morti a Gaza oggi
Almeno 61 palestinesi sono stati uccisi oggi nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riferiscono fonti ospedaliere, 41 persone, fra cui 11 bambini, sono state uccise in attacchi israeliani. Altre 20 invece sono state uccise nei pressi di un centro di distribuzione gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) a Khan Younis: secondo quanto riferito dalla Ghf, 19 sono morte per la calca formatasi durante la coda, mentre un’altra persona è stata accoltellata a morte. La Ghf sostiene che sia stato Hamas a fomentare il panico e diffondere disinformazione che avrebbe portato alla calca, ma non ha fornito prove di queste affermazioni. Il ministero della Sanità di Gaza e alcuni testimoni, invece, affermano che gli operatori di Ghf avrebbero usato gas lacrimogeni contro la folla, scatenando il panico e una fuga precipitosa. Il ministero ha affermato che è la prima volta che delle persone restano uccise nella calca in siti di distribuzione degli aiuti.
Israele invia unità di rinforzo nella zona di confine
Le Forze di difesa israeliane hanno affermato, “dopo una nuova valutazione”, di voler rafforzare la presenza nella zona del confine con la Siria. Lo riporta Times of Israel. I rinforzi includono quattro compagnie della Polizia di frontiera, della Polizia militare e delle truppe della Brigata Golani in addestramento. La decisione arriva in concomitanza con i violenti scontri avvenuti nella città di Sweida, a maggioranza drusa, nella Siria meridionale, e dopo che i membri della comunità drusa che vivono in Israele sono entrati brevemente in Siria in segno di protesta.
Siria: Idf rafforzano dispositivo di sicurezza al confine
Le Forze di difesa israeliane (Idf) stanno rafforzando il dispositivo di sicurezza al confine con la Siria, come conseguenza dei sanguinosi scontri a Sweida e della minaccia dei drusi israeliani di varcare nuovamente la frontiera. Le forze includono quattro compagnie della polizia di frontiera. Già ieri i drusi israeliani sono entrati brevemente in Siria in segno di protesta. “Le Idf continueranno a operare in modo difensivo e offensivo per garantire la sicurezza dei cittadini israeliani”, ha aggiunto l’esercito israeliano.
Media, “oltre 40 palestinesi uccisi oggi a Gaza”
Almeno 42 palestinesi, tra cui 11 bambini, sono stati uccisi oggi nella Striscia di Gaza, riportano i media internazionali. La Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) ha reso noto che 19 persone sono morte in un punto di distribuzione del cibo nel sud della Striscia, accusando “agitatori tra la folla” di aver causato “una calca”. Nello stesso sito, ha aggiunto, una persona è stata accoltellata a morte. In precedenza, i media avevano riportato che altre 22 persone – tra cui gli 11 bambini – erano state uccise nei raid israeliani.
Udienza Netanyahu a processo chiusa in anticipo per sviluppi in Siria
La testimonianza del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nel processo presso il tribunale distrettuale di Tel Aviv si è concluso in anticipo a causa degli sviluppi in Siria e degli attacchi dell’Idf nel paese. Lo riporta Times of Israel.
Idf, raid con droni su quartier generale militare a Damasco
L’aeronautica militare israeliana ha condotto di recente attacchi con droni contro le forze governative siriane nella città di Sweida, a maggioranza drusa, dove si sono verificati scontri mortali. Lo riferiscono i media siriani, citati da Times of Israel, secondo cui negli attacchi le truppe governative sono rimaste ferite e i loro veicoli sono stati danneggiati. La Siria ha affermato che le sue forze sono state dispiegate a Sweida per sedare gli scontri. L’Idf ha confermato di aver effettuato poco fa un attacco con i droni a Damasco, affermando che di aver colpito l’ingresso del quartier generale militare siriano. Le forze di difesa israeliane “continuano a monitorare gli sviluppi e le attività contro i civili drusi nella Siria meridionale e, in conformità con le direttive del livello politico, stanno attaccando la zona e sono preparate per vari scenari”, si legge in una nota dell’esercito.
Caos Siria, rabbia drusi in Israele diretti sul Golan
Come conseguenza delle violenze in corso nella Siria meridionale, i leader della comunità drusa in Israele hanno decretato uno sciopero generale e delle giornate di rabbia, intenzionati a salire sulle alture del Golan in segno di protesta. Lo riferisce il sito Ynet News. “Alla luce del massacro in corso in Siria” la comunità drusa in Israele sta reagendo con azioni immediate, mentre le IDF hanno rafforzato il dispositivo di sicurezza al confine dove sono attese nuove manifestazioni. Secondo l’ultimo bilancio diffuso dall’Osservatorio siriano dei diritti umani, le violenze tra drusi e beduini a Sweida, città prevalentemente drusa, hanno causato finora 248 morti. Di questi 92 sono membri della minoranza drusa, 28 dei quali civili, di cui 21 sono stati “uccisi in esecuzioni sommarie da parte delle forze governative”, ha precisato la stessa fonte.
Idf, a Gaza colpiti 120 obiettivi terroristici in 24 ore
L’Aeronautica militare israeliana ha colpito oltre 120 obiettivi terroristici a Gaza nelle ultime 24 ore. Lo hanno riferito le Forze di difesa israeliane (Idf), aggiungendo che cinque divisioni continuano le operazioni di terra in tutta la Striscia. Secondo la stessa fonte, ripresa dal quotidiano Times of Israel, tra gli obiettivi figurano cellule di agenti, edifici utilizzati da gruppi terroristici, depositi di armi, tunnel e altre infrastrutture. Decine di vittime sono state riportate dai media a Gaza nell’ultimo giorno. Nella zona di Jabalia, nel nord di Gaza, l’esercito afferma che le truppe della 401ma Brigata corazzata sono state colpite da un lanciarazzi e, nel giro di pochi minuti, hanno diretto un attacco con drone contro la cellula che ha aperto il fuoco sul carro armato. Nessun soldato è rimasto ferito, secondo le Idf. Nella zona di Beit Hanoun, i riservisti della 646ma Brigata Paracadutisti di Riserva hanno distrutto una base di lancio di razzi utilizzata per colpire il sud di Israele e hanno ucciso agenti che stavano piazzando bombe nella zona, hanno aggiunto le Idf.
Onu, sì a vigilanza attacchi Houthi nello Yemen
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha autorizzato il proseguimento delle segnalazioni sugli attacchi alle navi nel Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi dello Yemen, che hanno ignorato le precedenti richieste dell’organizzazione di cessare immediatamente le aggressioni. La risoluzione è stata approvata con 12 voti favorevoli su 15, mentre Russia, Cina e Algeria si sono astenute, contestando gli attacchi contro lo Yemen in violazione della sua sovranità. Un chiaro riferimento ai raid aerei statunitensi contro gli Houthi, che controllano la maggior parte del nord del Paese. L’amministrazione Trump ha condotto i raid in risposta agli attacchi del gruppo contro la navigazione nel Mar Rosso, una rotta cruciale per il commercio globale, e contro l’alleato Israele. La risoluzione, co-sponsorizzata da Stati Uniti e Grecia, proroga fino al 15 gennaio 2026 l’obbligo per il Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres, di fornire rapporti mensili al Consiglio di Sicurezza sugli attacchi Houthi nel Mar Rosso. L’ambasciatrice statunitense presso le Nazioni Unite, Dorothy Shea, ha affermato che la risoluzione riconosce la necessità di una vigilanza continua “contro la minaccia terroristica degli Houthi, sostenuti dall’Iran”.
Siria, salgono a 248 i morti in scontri a Sweida
E’ salito ad almeno 248 morti il bilancio deli scontri settari nella città a maggioranza drusa di Sweida, nel sud della Siria. Lo riferiscono gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani.
Katz, non fermiamo raid a Sweida. Siria ritiri truppe
Israele ha chiesto al governo siriano di ritirare le truppe inviate nella provincia drusa di Sweida dopo gli scontri costati la vita a oltre 200 persone. “Il regime siriano deve lasciare tranquilli i drusi di Sweida e ritirare le sue forze. Come abbiamo chiarito e avvertito, Israele non abbandonerà i drusi in Siria e farà rispettare la politica di smilitarizzazione che abbiamo deciso”, ha dichiarato il ministro della Difesa, Israel Katz, in una nota. “L’Idf continuerà a colpire le forze del regime fino a quando non si ritireranno dall’area e presto aumenteranno la risposta contro se il messaggio non sarà compreso”, ha ammonito.
Siria: media, ripresi scontri a Sweida tra truppe governo e drusi
Gli scontri tra le truppe del governo siriano e i combattenti drusi locali sono ripresi questa mattina presto nella città drusa di Sweida, nel sud del Paese, poche ore dopo l’annuncio del cessate il fuoco. Lo riporta l’emittente locale Sweida24, citata da Times of Israel, spiegando che la città e i villaggi limitrofi sono stati colpiti fin dall’inizio da un pesante fuoco di artiglieria e mortaio. Il ministero della Difesa siriano, in una dichiarazione diffusa dall’agenzia di stampa statale Sana, ha incolpato “i gruppi fuorilegge di Sweida” di aver violato la tregua.
Venti morti per ressa a centro aiuti, Ghf: “Colpa di Hamas”
Venti persone sono rimaste uccise questa mattina nella calca a un sito di distribuzione di aiuti a Khan Younis. Ad annunciarlo è stata la Fondazione umanitaria di Gaza (Ghf), riferisce il Times of Israel, che ha addossato ad Hamas la responsabilità della strage. La ressa, in cui 19 persone sono state calpestate a morte e una accoltellata, è stata provocata da “agitatori” tra la folla, ha affermato la Ghf, “abbiamo ragioni credibili per ritenere che elementi armati e affiliati ad Hamas abbiano deliberatamente fomentato i disordini”. E non è un caso isolato, secondo la Fondazione. “Questo evento orribile segue un modello profondamente preoccupante negli ultimi giorni. I falsi messaggi sulle aperture dei siti di aiuto, tra cui Wadi Gaza e Tal Sultan, sono circolati ampiamente su Telegram e altre piattaforme, hanno alimentato la confusione e spinto folle verso siti chiusi”, ha assicurato Ghf, con conseguenti “disordini”.
Media, “raid israeliani a Gaza, almeno 20 morti”
Almeno 20 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani a Gaza dalle prime ore di questa mattina: lo riportano i corrispondenti di Al Jazeera Arabic.
Idf, “completato corridoio Magen Oz a Khan Younis”
L’Esercito israeliano (Idf) ha completato un nuovo corridoio nel sud della Striscia di Gaza, che divide in due Khan Younis, ha annunciato l’Idf su Telegram. Soprannominato Magen Oz, il corridoio è stato realizzato nelle ultime settimane dalla 36esima Divisione. Un’illustrazione della zona pubblicata dall’Idf mostra che il nuovo percorso, lungo 15 chilometri, si collega al corridoio Morag, che separa Khan Younis da Rafah. L’Esercito sottolinea che il corridoio Magen Oz è “una parte importante nell’esercitare pressione su Hamas e nello sconfiggere la Brigata Khan Younis”. Durante le operazioni della Divisione a Khan Younis, l’Idf afferma che le truppe hanno ucciso decine di terroristi e distrutto le infrastrutture di Hamas, tra cui tunnel e depositi di armi.
Usa: “Israele indaghi su morte nostro cittadino in Cisgiordania”
L’ambasciatore degli Stati Uniti in Israele Mike Huckabee ha chiesto a Israele di indagare sull’uccisione di un palestinese-americano di 20 anni, che secondo la famiglia sarebbe stato picchiato a morte da coloni ebrei durante il fine settimana nella Cisgiordania occupata da Israele. “Ci deve essere responsabilità per questo atto criminale e terroristico”, ha scritto Huckabee su X. Seifeddin Musalat, nato in Florida, e un amico del posto sono stati uccisi venerdì. Musalat, ha raccontato la cugina Diana Halum ai giornalisti, è stato picchiato a morte da coloni israeliani nei terreni della sua famiglia. L’esercito israeliano ha dichiarato che uno scontro è scoppiato dopo che alcuni palestinesi avevano lanciato pietre contro degli israeliani nella zona, ferendo lievemente due persone. Huckabee, come molti nell’amministrazione Trump, è un forte sostenitore degli insediamenti israeliani, considerati illegali dalla maggior parte della comunità internazionale e visti dai palestinesi come un grande ostacolo alla pace.
Albanese chiede l’isolamento globale d’Israele
A Bogotà, la capitale della Colombia, la relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi, Francesca Albanese, è intervenuta alla Conferenza internazionale del gruppo dell’Aia convocata la scorsa settimana dal presidente Gustavo Petro per “introdurre misure giuridiche, diplomatiche ed economiche concrete che possano fermare la distruzione di Israele” a Gaza. Durante il suo intervento, Albanese, sanzionata recentemente dagli Stati Uniti, ha fatto un appello globale a tagliare i legami a tutti i livelli con Israele, non solo con i suoi esponenti nei territori palestinesi occupati, dichiarando che “come europea temo ciò che la regione (l’Unione europea) e le sue istituzioni sono diventate per molti, una confraternita di Stati che predicano il diritto internazionale, ma che sono guidati più da una mentalità coloniale che da principi, agendo come vassalli dell’impero statunitense, anche mentre ci trascina di guerra in guerra, di miseria in miseria e, per quanto riguarda la Palestina, dal silenzio alla complicità”. Albanese ha sottolineato che la Conferenza odierna dimostra che “è possibile un percorso diverso” aggiungendo che il gruppo dell’Aia “ha il potenziale di segnare non solo una coalizione, ma un nuovo centro morale nella politica mondiale”.
Maduro: “Netanyahu è la più grande minaccia per l’umanità”
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha definito il governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu “la più grande minaccia per l’umanità”. Ha accolto “con speranza e rispetto” la riunione del Gruppo dell’Aja che si sta tenendo a Bogotà per discutere le misure legali e diplomatiche in risposta all’offensiva israeliana a Gaza. In una lettera indirizzata “ai popoli del mondo” e, in particolare, ai presidenti di Colombia e Sudafrica, rispettivamente Gustavo Petro e Cyril Ramaphosa, Maduro ha affermato che la riunione convocata da Bogotà e Pretoria “rappresenta una risposta morale e politica essenziale in un momento in cui l’intera umanità è minacciata dall’orrore e dall’impunità”. “Alziamo la nostra voce con fermezza, commossi dalla sofferenza del popolo palestinese e profondamente indignati dalla passività del mondo di fronte al più grande crimine della storia contemporanea: il genocidio in corso contro la Palestina”, ha dichiarato. A questo proposito, il leader chavista ha affermato che si tratta di “un piano sistematico per distruggere un popolo, sradicarne l’identità, cancellarne la memoria”, nonché di “un crimine contro l’umanità, sostenuto dal flusso costante di armi, denaro, tecnologie di sorveglianza e protezione diplomatica da parte delle potenze occidentali”.
Trump: “L’Iran vuole parlare ma non ho fretta”
L’Iran vuole parlare, ma “non ho fretta” di farlo. Lo ha detto il presidente americano Donald Trump, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg.
Media, Usa: intesa con Iran entro fine agosto o sanzioni dure
Gli Stati Uniti – d’accordo con il Regno Unito, la Francia e la Germania – hanno deciso di fissare alla fine di agosto la scadenza per il raggiungimento di un accordo sul nucleare con l’Iran. Se entro quella data non sarà raggiunta un’intesa scatteranno sanzioni severe contro l’Iran. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali l’accordo è stato raggiunto dal segretario di Stato Marco Rubio insieme ai ministri degli esteri britannico, francese e tedesco.
Da Usa richiesta a Israele di fermare attacchi in Siria
L’amministrazione Trump ha chiesto a Israele di interrompere gli attacchi contro le forze militari siriane nel sud del Paese. Lo scrive il giornalista di Axios, Barak Ravid, su X, riportando quanto detto da un funzionario statunitense. Israele, aggiunge la fonte, ha comunicato di essere pronta a cessare gli attacchi questa sera.
(Except for the headline, this story has not been edited by PostX News and is published from a syndicated feed.)