Sfollati palestinesi sono stati sorpresi nel sonno da colpi esplosi da carri armati israeliani che hanno aperto il fuoco contro le loro tende nel ‘Beach Camp’, a ovest di Gaza City. Secondo media locali, che citano fonti sanitarie, il bilancio provvisorio è di almeno 16 morti. 43 in totale invece sarebbero le persone uccise dai raid israeliani, dall’alba nella Striscia. Sul fronte iraniano, Il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha detto che il nucleare “è una questione di orgoglio nazionale”. Frase che ha scatenato la reazione del presidente Usa Donald Trump: “Siamo pronti a colpire di nuovo se necessario”.
Israele, “bene ritiro Usa da Unesco, organismo politicizzato”
Israele “accoglie con favore” la decisione dell’amministrazione statunitense di ritirarsi dall’Unesco. “Si tratta di un passo necessario, concepito per promuovere la giustizia e il diritto di Israele ad un trattamento equo nel sistema delle Nazioni Unite, un diritto che è stato spesso calpestato a causa della politicizzazione in questo forum”, ha scritto su X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sàar. “Israele ringrazia gli Stati Uniti per il loro sostegno morale e la loro leadership, soprattutto nell’arena multilaterale che è afflitta da discriminazioni anti-israeliane. Le Nazioni Unite necessitano di riforme fondamentali per continuare a essere rilevanti”, ha aggiunto.
Guterres, a Gaza orrore senza precedenti in storia recente
“Un orrore senza precedenti nella storia recente”: non ha usato mezzi termini il segretario generale delle Nazioni Unite Antnio Guterres nel definire quello che i palestinesi di Gaza stanno affrontando sotto l’attacco militare israeliano. “Non dobbiamo guardare oltre l’orrore di Gaza, dove c’è un livello di morte e distruzione senza precedenti nella storia recente”, ha detto Guterres, secondo cui l’intensificazione delle operazioni israeliane significa “devastazione su devastazione”, con un sistema umanitario ridotto “al limite”.
La ministra israeliana Gamliel pubblica un video con l’IA su “Gaza ricostruita”
La ministra israeliana della Scienza e Tecnologia, Gila Gamliel, ha pubblicato sui social un video generato con intelligenza artificiale che mostra una visione futuristica di Gaza dopo la guerra: tra grattacieli, mercati affollati e un lungomare moderno, spicca una Trump Tower e una passeggiata del premier Benjamin Netanyahu con la moglie Sara. Lo riporta Haaretz, ricordando il precedente video realizzato con l’IA condiviso dal presidente americano, in cui presentava la sua visione per il dopo-guerra nell’enclave, molto simile a quello proposta da Gamliel. Le macerie e gli edifici distrutti si trasformano nel video in complessi residenziali e strutture moderne, con israeliani che mangiano hummus e bevono birra in un mercato. “Ecco come sarà Gaza – ha scritto Gamliel nel post, aggiungendo – Emigrazione volontaria dei gazawi, solo con Trump e Netanyahu. O noi o loro!”.
Fonti mediche, sale a 51 il bilancio dei palestinesi uccisi oggi a Gaza dai raid israeliani
Fonti mediche hanno riferito ad Al Jazeera che almeno 51 palestinesi sono stati uccisi dall’alba di oggi dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza. Tra loro ci sono 14 palestinesi che erano alla ricerca di aiuti.
Il ministro Sa’ar: “bene il ritiro Usa dall’Unesco. Israele ha diritto a un trattamento equo”
“Accogliamo con favore la decisione dell’amministrazione statunitense di ritirarsi dall’Unesco”. Lo scrive in un post sul social X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar. “Si tratta di un passo necessario, volto a promuovere la giustizia e il diritto di Israele a un trattamento equo nel sistema delle Nazioni Unite, un diritto che è stato spesso calpestato a causa della politicizzazione in questo ambito”, aggiunge Saar, “l’isolamento di Israele e la politicizzazione da parte degli Stati membri devono cessare, in questa e in tutte le agenzie professionali delle Nazioni Unite”. “Israele ringrazia gli Stati Uniti per il loro sostegno morale e la loro leadership, in particolare nell’ambito multilaterale, afflitto da discriminazioni anti-israeliane”, si legge ancora nel post, “le Nazioni Unite necessitano di riforme fondamentali per continuare a svolgere un ruolo rilevante”.
La ministra tedesca per lo Sviluppo: “Dovevamo unirci anche noi ai 28 Paesi per chiedere la fine della guerra a Gaza”
La ministra tedesca per lo Sviluppo, Reem Alabali Radovan, ha espresso rammarico per il fatto che la Germania non si sia unita ai 28 Paesi che chiedono la fine immediata della guerra a Gaza, in una dichiarazione rilasciata ieri. La politica socialdemocratica ha affermato che la richiesta contenuta nella lettera congiunta è “comprensibile”, riferisce il quotidiano Rheinische Post.
La presidente di S&D al Parlamento Ue a Kallas: “Quanti altri massacri prima di agire?”
“Quasi 60 mila palestinesi uccisi, molti uccisi a colpi d’arma da fuoco mentre mendicavano cibo. Kaja Kallas, quanti altri massacri prima di agire contro il governo israeliano? Ci aspettiamo che ci venga inviato l’accordo o l’intesa con Israele. Stiamo aspettando. La credibilità ha bisogno di fatti, non di parole”. Lo dichiara Iratxe García Pérez, presidente del Gruppo S&D.
Von der Leyen: “Immagini di Gaza insopportabili, bisogna finirla”
“I civili non possono essere bersagli. Mai. Le immagini provenienti da Gaza sono insopportabili. L’Ue ribadisce il suo appello a favore di un flusso libero, sicuro e rapido degli aiuti umanitari. E per il pieno rispetto del diritto internazionale e umanitario. I civili di Gaza hanno sofferto troppo, per troppo tempo. Bisogna finirla ora. Israele deve mantenere le promesse fatte”. Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Siria, ripresi i colloqui con Israele mediati da Usa e Turchia
Israele e Siria hanno ripreso i colloqui su questioni di sicurezza, secondo quanto riferito dal canale saudita Al-Hadath, dopo i recenti scontri settari e i raid israeliani a Damasco e nella provincia meridionale di Suwayda. I negoziati, mediati da Turchia e Stati Uniti, potrebbero sfociare in un incontro a Baku, in Azerbaigian, dove una delegazione israeliana è attesa per finalizzare gli accordi con la controparte siriana.
Sa’ar a Kallas: “È Hamas a sparare sui civili”
Ho parlato con l’Alta Rappresentante Ue Kaja Kallas della situazione a Gaza. Le ho detto che Hamas sta conducendo una campagna di menzogne, creando deliberatamente attriti tra la popolazione civile, i centri di distribuzione degli aiuti e l’Idf. È Hamas a sparare ai civili e a torturarli quando cercano di prendere gli aiuti”. Lo scrive su X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sàar. “Mentre Israele ha detto sì all’accordo per gli ostaggi e al cessate il fuoco, Hamas sta tergiversando e sabotando i negoziati, continuando a tenere crudelmente i nostri ostaggi. La comunità internazionale non cada nella trappola di Hamas!”
Turchia: “Interverremo contro i tentativi di dividere la Siria”
“Se perseguite la divisione e la destabilizzazione, lo percepiremo come una minaccia diretta alla nostra sicurezza nazionale e interverremo”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, rivolgendosi ai gruppi presenti in Siria, come riferisce Anadolu. “Israele, non volendo vedere un Paese stabile nel suo vicinato, mira a dividere la Siria”, ha detto il capo della Diplomazia di Ankara, facendo riferimento agli interventi dello Stato ebraico, nel contesto della crisi a Sweida. “Israele sta perseguendo una politica che mira a indebolire progressivamente la propria regione e a mantenerla nel caos”, ha aggiunto Fidan
Siria, massacro degli alawiti di marzo: 1426 morti
La commissione che indaga sul massacro degli alawiti avvenuti lo scorso marzo ha identificato 1.426 morti, in maggioranza civili, e 298 sospettati delle violenze settarie. Il gruppo d’inchiesta ha accertato “gravi violazioni contro i civili il 7, 8 e 9 marzo, tra cui omicidi, anche premeditati, saccheggi, distruzione e incendi di case, torture e insulti settari”, ha dichiarato il portavoce, Yasser al-Farhan.
Unwra: “ Gaza è l’inferno in terra e Ghf una sadica trappola di morte”
Gaza è” l’inferno in terra” e la Gaza Humanitarian Foundation è “una sadica trappola di morte”. È quanto ha denunciato Philippe Lazzarini, a capo dell’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi. “Nessuno è risparmiato, anche gli operatori umanitari, i colleghi dell’Unrwa, dottori, infermieri giornalisti, tutti sono affamati. Molti svengono a causa della fame e sfinimento mentre svolgono il loro lavoro, riportando atrocità o portando soccorso a chi soffre”, continua una dichiarazione diffusa dal suo portavoce.
Fonti mediche: “21 bambini morti di fame in 72 ore”
Le 21 vittime “sono state conteggiate negli ospedali di Gaza, tra cui al-Shifa nella città di Gaza, l’ospedale dei martiri di al-Aqsa a Deir al-Balah e l’ospedale Nasser a Khan Yunis”, ha riferito alla stampa il primario di al-Shifa, Mohammed Abu Salmiya
Erdogan: “Inaccettabile morire per un pezzo di pane”
“Nessuno con un minimo di dignità umana può accettare questa crudeltà, in cui decine di persone innocenti muoiono ogni giorno perché non riescono a trovare un pezzo di pane o un sorso d’acqua”. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha definito “inaccettabili” le morti nella Striscia di Gaza.
Onu all’Idf: “C’è l’alto rischio di gravi violazioni del diritto internazionale”
Dopo l’espansione delle operazioni militari israeliane a Gaza, c’è il rischio “estremamente alto” di gravi violazioni del diritto internazionale. Lo ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk. “Questi attacchi aerei israeliani e le operazioni di terra porteranno inevitabilmente a ulteriori vittime civili e alla distruzione delle infrastrutture civili”, ha aggiunto Turk.
Fonti mediche, 43 morti dall’alba nella Striscia
Sale ad almeno 43 morti il bilancio delle vittime dei raid israeliani di oggi a Gaza: lo riferisce al Jazeera citando fonti mediche nella Striscia
Onu, circa l’87 per cento della Striscia è zona d’evacuazione
Circa l’87,7% della Striscia di Gaza è attualmente designata come zona di evacuazione, costringendo 2,1 milioni di persone in aree frammentate, con scarso o nessun accesso ai servizi essenziali. A lanciare l’allarme, dopo il nuovo ordine di evacuazione da parte dell’esercito israeliano, che ha colpito negli scorsi giorni alcune delle ultime zone della città di Deir al-Balah dove i palestinesi potevano ancora trovare rifugio, è stato il portavoce delle Nazioni Unite Stèphane Dujarric, in una conferenza stampa trasmessa in diretta ieri sera.
L’esercito israeliano conferma di essere entrato nelle strutture dell’Oms a Deir al-Balah
Dopo le accuse dell’Oms, l’esercito israeliano ha confermato che le truppe ieri sono entrate in un edificio utilizzato per ospitare il personale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel centro di Gaza a Deir al-Balah, aggiungendo di aver arrestato diversi membri sospettati di terrorismo. L’Oms sostiene che la struttura, insieme a un magazzino, è stata danneggiata dagli attacchi dell’Idf.
Kallas: “Se Israele non rispetta gli accordi agiremo”
“L’uccisione di civili in cerca di aiuti a Gaza è indifendibile. Ho parlato nuovamente con Gideon Sa’ar per ricordare il nostro accordo sul flusso degli aiuti e ho chiarito che l’Idf deve smettere di uccidere le persone nei punti di distribuzione. Se Israele non rispetta le sue promesse, tutte le opzioni restano sul tavolo”. Lo scrive su X l’Alta rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Kaja Kallas.
Onu, da maggio a Gaza mille persone sono morte mentre cercavano il cibo
L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) stima che “1.000 persone affamate sono state uccise a Gaza mentre cercavano aiuti alimentari” dalla fine di maggio. La Striscia è un “inferno in terra” con medici che svengono per la fame e la stanchezza, ha ammonito il capo dell’Agenzia, Philippe Lazzarini, citato dai media internazionali.
Teofilo III, il silenzio su Gaza è un tradimento della coscienza
“Alla comunità internazionale diciamo: il silenzio di fronte alla sofferenza è un tradimento della coscienza”. Così il Patriarca ortodosso Teofilo III in una conferenza congiunta con il Patriarca latino, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, al centro Notre Dame di Gerusalemme. “Ai bambini di Gaza affermiamo: la Chiesa rimane accanto a voi. E a tutti coloro che detengono il potere, facciamo eco al comandamento del Signore: ‘Beati gli operatori di pace, perchè saranno chiamati figli di Dio’. Che questo momento sia un appello alla coscienza, e che la misericordia di Dio guidi ogni mano che cerca di ricucire ciò che è stato strappato”, ha sottolineato Teofilo III.
Pizzaballa: “A Gaza la situazione è moralmente inaccettabile. Il futuro dei palestinesi non può essere basato sulla prigionia ma sull’umanità”
“L’aiuto umanitario non è solo necessario, è una questione di vita o di morte. Rifiutarlo non è un ritardo, ma una condanna”. Lo ha detto il Patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il Patriarca ortodosso di Gerusalemme, Teofilo III, al centro Notre Dame di Gerusalemme: “Ogni ora senza cibo, acqua, medicine e riparo provoca danni profondi. L’abbiamo visto, uomini che si espongono al sole per ore nella speranza di un pasto semplice. Questa è un’umiliazione che è difficile da sopportare quando la vedi con i tuoi occhi. È moralmente inaccettabile e ingiustificabile”, ha sottolineato Pizzaballa prima di aggiungere: “Oggi alziamo la nostra voce in un appello ai leader di questa regione e del mondo: non ci può essere un futuro basato sulla prigionia, sullo sfollamento dei palestinesi o sulla vendetta. Ci deve essere un modo che restituisca la vita, la dignità e tutta l’umanità perduta”.
Wafa, 25 persone morte per fame da domenica a Gaza
Sono 25 le persone morte per la fame a Gaza, inclusi diversi bambini, da domenica. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa dopo l’annuncio della morte oggi di un bambino di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, e di un neonato di 40 giorni nel nord del territorio
Media, 35 morti nella Striscia da questa mattina. 16 solo nell’attacco israeliano al campo di Gaza city
È di 35 palestinesi uccisi a Gaza il bilancio delle vittime di fuoco israeliano dall’alba di oggi. Lo riferisce Al-Jazeera citando fonti mediche, precisando che 8 delle vittime stavano cercando aiuti umanitari. Secondo quanto riferito dall’ospedale Al-Awda, un palestinese che provava a ottenere aiuti è stato ucciso dal fuoco dell’esercito israeliano vicino al corridoio Netzarim, nel centro della Striscia. Sarebbero, invece, almeno 16 solo le persone uccise dagli attacchi israeliani nel campo di al-Shati, nella parte occidentale di Gaza City, secondo quanto riporta il Times of Israel, citando fonti palestinesi.
A Gaza i bambini continuano a morire di fame
Altri due bambini sono morti per malnutrizione a Gaza. Lo ha riferito l’agenzia palestinese Wafa. Le vittime si chiamavano Yousef Al Safadi, che viveva nel nord, e Abdul Hamid Al Ghalban di Khan Younis, nel sud. Secondo l’agenzia, che cita il ministero della Salute, dall’inizio dell’offensiva israeliana il 7 ottobre del 2023 sono almeno 80 i bambini morti di fame, sette solo da venerdì scorso. E 23 sono state in totale le vittime della carestia negli ultimi due giorni. Le autorità palestinesi stimano che più di 17.000 bambini nella Striscia soffrano attualmente di malnutrizione acuta per la carenza di cibo e acqua, soprattutto al nord dove manca anche quel poco distribuito dalla Gaza Humanitarian Foundation che opera solo al centro e al sud. Eppure vi sarebbe disponibilità di aiuti. L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha riferito nelle ultime ore di avere circa 6.000 camion fermi in Giordania ed Egitto carichi di cibo, medicine e forniture mediche in attesa che Israele dia loro il via libera per entrare nella Striscia
Gaza, almeno 31 morti per gli attacchi israeliani dall’alba
È di almeno 31 morti dall’alba di oggi il bilancio degli attacchi israeliani a Gaza. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa, precisando che tra le vittime ci sono 7 persone uccise mentre attendevano aiuti umanitari nei pressi del corridoio di Netzarim.
Iran, bilancio morti della “guerra dei 12 giorni” sale a 1062
Il numero delle persone uccise in Iran durante la guerra di 12 giorni con Israele è salito a 1.062. Lo fa sapere Reuters, riportando la dichiarazione di un portavoce del governo iraniano.
Francia: “Va garantito ingresso libero ai giornalisti a Gaza”
Il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha chiesto “l’ingresso libero e indipendente dei giornalisti” nella Striscia di Gaza per “mostrare al mondo cosa sta succedendo lì”. In un’intervista a una radio francese, gli è stato poi chiesto della situazione di alcuni dipendenti dell‘Afp sul campo – che si trovano in una “situazione terribile” e rischiano di morire di fame. “Speriamo di essere in grado di far uscire alcuni colleghi di giornalisti nelle prossime settimane”, ha risposto Barrot.
Media, altri due morti e diversi feriti in attacco di oggi su Deir al-Balah
Una fonte medica dell’Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa afferma che due palestinesi sono stati uccisi e diversi altri sono rimasti feriti oggi in un attacco aereo israeliano su Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale. Lo riporta Al Jazeera.
Gli houthi rivendicano il missile lanciato su Israele
I ribelli yemeniti Houthi hanno rivendicato la responsabilità di un attacco all’aeroporto Ben Gurion vicino a Tel Aviv, in Israele, dove l’esercito ha dichiarato di aver intercettato un missile sparato dallo Yemen. Le forze Houthi, che controllano ampie aree del paese, hanno effettuato un’operazione contro l’aeroporto Ben Gurion, “usando un missile balistico ipersonico”, ha dichiarato il loro portavoce militare, Yahya Saree.
Idf: intercettato missile lanciato contro Israele dallo Yemen
Le difese aeree israeliane hanno intercettato con successo un missile lanciato contro Israele dallo Yemen. Lo ha reso noto l’esercito. Non si hanno notizie immediate di feriti o impatti causati dai detriti intercettati.
Idf: “Presto inchiesta interna su operazione a Gaza”
L’Idf inizierà presto a indagare sull’operazione a Gaza e analizzeranno i metodi di combattimento, analogamente a quanto fatto per le battaglie del 7 ottobre. Lo riferiscono i media israeliani, tra cui Ynet News.
I funzionari militari stimano che le revisioni dell’operazione terrestre nella Striscia di Gaza richiederanno circa un anno, ma quelle completate potrebbero essere presentate al Capo di Stato Maggiore e al pubblico.
L’indagine, sotto la supervisione dello Stato Maggiore, esaminerà le prestazioni dell’Idf nell’importante operazione iniziata alla fine di ottobre 2023 in risposta all’attacco di Hamas. Si prevede che l’esercito nomini un alto ufficiale con il grado di Maggiore Generale o Generale di Brigata per coordinare le revisioni. Secondo le stesse fonti, l’indagine analizzerà anche i metodi di combattimento scelti e la pianificazione operativa, che non includeva un piano di emergenza per un’occupazione completa di Gaza, a causa della concezione dominante delle IDF e della leadership politica prima del 7 ottobre, conclude Ynet News.
Israele intercetta missile lanciato dallo Yemen
Le forze di difesa israeliane (Idf) affermano che le difese aeree hanno intercettato con successo un missile lanciato contro Israele dallo Yemen. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel, aggiungendo che al momento non ci sono notizie immediate di feriti o impatti causati dai detriti dell’intercettazione. Le sirene sono scattate in alcune zone centrali di Israele – Gush Dan, Lachish, Shfela – e nell’area di Gerusalemme.
Idf spara e colpisce le tende sfollati a Gaza City: 13 morti e 25 feriti
Sfollati palestinesi sono stati sorpresi nel sonno da colpi esplosi da carri armati israeliani che hanno aperto il fuoco contro le loro tende nel ‘Beach Camp’, a ovest di Gaza City. Secondo media locali, che citano fonti sanitarie, il bilancio provvisorio è di almeno 13 morti e 25 feriti da due colpi di carro armato “sparati contro un complesso di tende” nella parte occidentale di Gaza City, nella Striscia di Gaza settentrionale.
Il sito ospitava cittadini di Gaza sfollati da altre aree della Striscia settentrionale.
Araghchi: Israele che affama Gaza è crimine di guerra
Il ministro degli Esteri iraniano,Abbas Araghchi, ha accusato lo Stato ebraico di aver imposto la fame ai civili di Gaza, definendo le sue azioni nell’enclave palestinese come “un palese esempio di crimini di guerra e crimini contro l’umanità”. Lo riferisce il quotidiano Iran International, che rilancia le dichiarazioni del capo della diplomazia. Araghchi ha affermato che Israele ha utilizzato misure come la privazione di acqua, medicine e cibo ai civili, e ha incolpato sia gli Stati Uniti che Israele per quelle che ha definito “trappole mortali” nei siti di distribuzione degli aiuti. In un’altra dichiarazione su Telegram, Araghchi ha detto di aver parlato con il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, che attualmente presiede l’Organizzazione per la Cooperazione Islamica (Oci), e chiesto un vertice di emergenza per affrontare quello che ha definito “genocidio a Gaza” e “aggressione israeliana nella regione”.
Khamenei: “Basta silenzio su Gaza”.

Dura presa di posizione della Guida Suprema iraniana, l’Ayatollah Khamenei, sulla drammatica situazione a Gaza, di cui ritiene responsabile Israele e i paesi musulmani che sostengono il governo israeliano nel bloccare gli aiuti umanitari. “Oggi non è il momento di rimanere in silenzio riguardo a Gaza”, si legge nel post pubblicato sull’account ufficiale X di Khamenei. “I governi musulmani hanno pesanti responsabilità. Se un governo musulmano sostiene il regime sionista in qualsiasi forma e blocca gli aiuti alla Palestina, deve sapere con certezza che un marchio eterno di vergogna macchierà la sua reputazione”, prosegue il post.
Trump: pronti a colpire nuovamente impianti nucleari in Iran
Gli Stati Uniti sono pronti a colpire nuovamente gli impianti nucleari iraniani “se necessario”. Lo ha affermato il presidente Donald Trump, dopo le ultime dichiarazioni del ministro degli Esteri della Repubblica Islamica, Abbas Araghchi, che ha riferito di gravi danni agli impianti nucleari dopo il precedente attacco Usa e sottolineato che Teheran non rinuncerà all’arricchimento dell’uranio, definendolo “una questione di orgoglio nazionale”.
“Il Ministro degli Esteri Abbas Araghchi sugli impianti nucleari iraniani: «Il danno è molto grave, è stato distrutto». Certo, è come ho detto, e lo faremo di nuovo se necessario!”, ha scritto il capo della Casa Bianca su Truth Social.
Amnesty chiede un’indagine per “crimine di guerra” contro Israele per le bombe sul carcere di Evin in Iran
Amnesty International ha chiesto martedì un’indagine per “crimine di guerra” dopo gli attacchi israeliani di fine giugno contro la prigione di Evin a Teheran, in Iran, durante la guerra di 12 giorni che ha opposto i due paesi. “Gli attacchi aerei deliberati dell’esercito israeliano (…) costituiscono una grave violazione del diritto internazionale umanitario e devono essere oggetto di un’indagine per crimine di guerra”, ha dichiarato Amnesty International in un comunicato.
Oms denuncia arresti e attacchi Israele contro depositi
L’Organizzazione mondiale della sanità ha denunciato oggi attacchi contro la residenza del suo personale e il suo deposito principale nella città di Deir al-Balah, nel centro di Gaza, dove l’esercito israeliano ha esteso le sue operazioni. “La residenza del personale dell’OMS a Deir al-Balah, Gaza, è stata attaccata tre volte oggi, così come il suo principale magazzino”, ha dichiarato in X il direttore generale di questa agenzia delle Nazioni Unite, Tedros Adhanom Ghebreyesus, aggiungendo che “militari israeliani sono entrati nelle strutture” e hanno arrestato personale dell’OMS e membri delle loro famiglie.
[[(gele.Finegil.Image2014v1) ISRAEL-PALESTINIANS/GAZA-HUNGER]]
Teheran: non siamo pronti a colloqui diretti con Usa
Teheran non è ancora pronta per colloqui diretti con gli Stati Uniti sul programma nucleare iraniano, ma rimane aperta a contatti indiretti. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi in un’intervista a Fox News. “Siamo aperti ai negoziati, non ancora a quelli diretti, se portano a una soluzione reciprocamente vantaggiosa”, ha affermato alla domanda se l’Iran fosse pronto per negoziati diretti con l’amministrazione di Washington.
(Except for the headline, this story has not been edited by PostX News and is published from a syndicated feed.)