Volodymyr Zelensky afferma di potersi incontrare con Vladimir Putin solo dopo aver ricevuto le garanzie di sicurezza. “Vogliamo avere un’intesa sull’architettura delle garanzie di sicurezza entro sette, dieci giorni. E sulla base di quell’intesa noi puntiamo ad un incontro trilaterale”, ha detto, parlando oggi ai giornalisti a Kiev, ritornando quindi a parlare di un vertice non solo con Putin ma anche con Donald Trump. Riguardo alla possibile sede, il presidente ucraino ha detto che “siamo d’accordo con la Svizzera, l’Austria”. “Per noi la Turchia è un Paese Nato e parte dell’Europa e non ci opponiamo”, ha poi aggiunto.
Trump, ‘per vincere l’Ucraina doveva attaccare la Russia’
“È molto difficile, se non impossibile, vincere una guerra senza attaccare il Paese invasore. È come una grande squadra che ha una difesa fantastica, ma non può giocare in attacco. Non c’è possibilità di vincere!”. Lo scrive Donald Trump su Truth tornando a parlare della guerra in Ucraina. “E così è stato con l’Ucraina e la Russia. Il corrotto e incompetente Joe Biden non ha permesso all’Ucraina di attaccare ma solo di difendersi e come è andata?”, ha attaccato il presidente americano ribadendo che “questa è una guerra che non sarebbe mai accaduta se fossi stato presidente” e annunciando che “ci aspettano tempi interessanti”.
Guardian: “Trump fa passo indietro dalla mediazione Russia-Ucraina”
Donald Trump ha deciso di fare un passo indietro nella mediazione Russia e Ucraina e vuole che Mosca e Kiev organizzino un incontro tra i loro leader senza intervenire direttamente per ora. Lo hanno riferito funzionari della Casa Bianca al Guardian. In un’intervista con il conduttore del talk Mark Levin martedì, il presidente ha anche affermato di ritenere che sarebbe stato meglio per Putin e Zelensky incontrarsi senza di lui, in un primo momento. Un alto funzionario Usa ha definito la nuova posizione del tycoon una sorta di “atteggiamento attendista”, testimoniato anche dal fatto che Trump ha affidato il dossier a Rubio.
Ungheria ribadisce, “contrari all’adesione di Kiev all’Ue”
Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha smentito con forza che Donald Trump abbia telefonato al premier Viktor Orban chiedendogli di non ostacolare l’adesione dell’Ucraina all’Ue. “Non è successo, e la nostra posizione non è cambiata: siamo contrari all’ingresso” di Kiev nell’Unione, ha comunque ribadito il ministro parlando ai giornalisti.
Lavrov guiderà delegazione russa ad Assemblea generale
Il ministro degli Esteri Serghei Lavrov guiderà la delegazione russa all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, a fine settembre. Lo ha stabilito un decreto del presidente russo. La delegazione approvata comprende, tra gli altri, il viceministro degli Esteri Serghei Vershinin, il presidente della Commissione Affari internazionali del Consiglio della Federazione, Grigory Karasin, il rappresentante permanente della Federazione russa presso le Nazioni Unite, Vasily Nebenzja, e il presidente della Commissione Affari Internazionali della Duma di Stato, Leonid Slutsky. L’80esima Assemblea generale delle Nazioni Unite si terrà a fine settembre.
Erdogan a Macron “pronti a ospitare vertice pace”
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ricevuto una telefonata da parte del collega francese Emmanuel Macron e confermato la disponibiltà della Turchia a ospitare un vertice di pace tra Russia e Ucraina. Erdogan, fa sapere l’ufficio della presidenza, ha ribadito che la Turchia è pronta a “fare la propria parte” e “fare da padrone di casa”. I due leader hanno parlato anche del piano di Israele per prendere il controllo della Striscia di Gaza. Un piano che Erdogan ha criticato duramente, definendo “obbligatorio” fermare la sfacciataggine del governo guidato da Benjamin Netanyahu.
Ue, con Trump parlato anche di allargamento
La questione dell’allargamento e dell’ingresso dell’Ucraina in Ue “è stata sollevata” nel corso dell’incontro a Washington fra i leader Ue, il presidente Usa, Donald Trump e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Lo ha confermato la portavoce della Commissione europea, Arianna Podestà, nel corso del briefing quotidiano con la stampa. “I leader europei hanno ovviamente sottolineato l’importanza del processo di adesione per l’Ucraina, che è fondamentale anche nel contesto delle garanzie di sicurezza. Discussioni che, come sapete, sono ancora in corso”, ha aggiunto. “La nostra posizione sull’allargamento è estremamente chiara. In primo luogo spetta all’Ucraina, e solo all’Ucraina in quanto Paese sovrano, decidere se vuole continuare a perseguire il percorso verso l’adesione. Poi, naturalmente, spetterà agli Stati membri dell’Unione europea stabilire se tutti i passi che portano all’allargamento sono stati compiuti o meno”, ha affermato Podestà. “Come sapete, la nostra posizione è quella di presentare al Consiglio una proposta per avviare i negoziati sul primo cluster. A nostro avviso, è importante che gli Stati membri consentano presto l’avvio di tali negoziati. Continueremo a dialogare con loro su questo tema”, ha concluso.
Lavrov, per pace valutare legittimità firma di Zelensky
“Quando e se, si spera”, verrà firmato un accordo di pace tra Russia e Ucraina, dovrà essere “risolto il problema della legittimità della persona che firmerà questi accordi” da parte di Kiev. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, riferendosi al presidente Volodymyr Zelensky, il cui mandato è scaduto nel maggio del 2024 senza che si tenessero nuove elezioni a causa della legge marziale vigente nel Paese. Lo riferisce l’agenzia Interfax.
Lavrov, no garanzie sicurezza se logica è scontro
“Mosca rifiuta garanzie di sicurezza per l’Ucraina basate sulla logica dello scontro con la Russia”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, come riporta l’agenzia Tass. “Riteniamo che il principio della fornitura collettiva di garanzie di sicurezza, stabilito nelle proposte dell’Ucraina (a Istanbul nel 2022), sia assolutamente naturale e attuale oggi”, ha poi aggiunto Lavrov in conferenza stampa con l’omologo indiano.
Lavorv: “Volenterosi vogliono minare progressi raggiunti in Alaska”
La “Coalizione dei Volenterosi” sta provando a “minare i progressi raggiunti da Donald Trump” durante il vertice in Alaska con Vladimir Putin. Lo sostiene il ministero degli Esteri russo Lavrov, parlando alla stampa da Mosca al termine del bilaterale con l’omologo indiano. Lavrov ha affermato che il gruppo degli alleati dell’Ucraina sta “cercando di spostare l’attenzione dalla risoluzione delle cause profonde” della guerra. “Spero che tale avventurismo europeo fallisca”, ha detto, definendo “inutili” i tentativi di discutere le garanzie di sicurezza postbelliche per l’Ucraina.
Lavrov, ‘garanzie di sicurezza come discusse nel 2022’
Il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha detto che la Russia sostiene l’opzione per le garanzie di sicurezza all’Ucraina discussa nei negoziati di Istanbul nel 2022, quando fu ipotizzato il ruolo dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, compresi Cina e Russia. Lo riferisce l’agenzia Interfax.
Lavrov: “Vi ricordo il decreto di Zelensky sul divieto di trattare con Putin”
“Ricordo il decreto di Zelensky che vieta trattative con Putin. Il presidente russo ha più volte dichiarato la sua disponibilità a incontrarlo”, ha affermato il ministro degli Esteri russo Lavrov, riferendosi al decreto firmato nel 2022 dal presidente ucraino, che definiva “impossibile” qualsiasi trattativa con Vladimir Putin
Lavrov ribadisce, truppe straniere “inaccettabili”
“La presenza di truppe straniere in Ucraina è del tutto inaccettabile per la Russia”. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, come riprota la Tass.
Kiev, pronti a ogni tipo colloquio ma “no a ultimatum”
L’Ucraina non accetterà “ultimatum o ricatti” durante i colloqui di pace volti a porre fine alla guerra, ha ribadito il consigliere presidenziale ucraino, Andriy Yermak, su X, ribadendo che Kiev è pronta a “qualsiasi formato di dialogo, bilaterale o trilaterale”. “La cosa principale è il risultato: porre fine alla guerra. Vogliamo ripristinare una pace giusta e duratura e impedire il ripetersi di aggressioni”, ha proseguito il consigliere.
Zelensky, sarei felice se le elezioni si fossero già svolte
“Sarei felice se le elezioni si fossero già svolte. Per concludere con questo argomento, perché questo argomento non produce altro che risse e appelli politici, manifesti, ecc.”: lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelesnky in un incontro con i giornalisti, come riporta Ukrainska Pravda. Zelensky ha aggiunto di avere una richiesta da rivolgere a tutte le parti interessate: “La cosa principale è che mi diano l’opportunità di porre fine alla guerra e di non dividere lo Stato prima”.
Zelensky, manteniamo la nostra presenza nella regione di Kursk
“Manteniamo la nostra presenza nella regione di Kursk”. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando ai giornalisti. Lo riporta Ukrinform.
Zelensky: “Occupazione intero Donbass entro fine anno? Spacconata di Putin”
“Ho detto chiaramente che i loro discorsi sull’occupazione del nostro Donbass entro la fine dell’anno è una spacconata”. Lo ha detto Volodymyr Zelensky affermando di ritenere che alla Russia sarebbero necessari altri 4 anni di guerra per conquistare il resto della regione che Vladimir Putin ha chiesto in cambio della fine dei combattimenti. Parlando con i giornalisti, il presidente ucraino ha infatti sottolineato come la Russia prima dell’invasione avesse già il controllo di un terzo della regione ed ora controlla il 67-69%, vuol dire quindi che in quasi quattro anni di guerra ha conquistato solo un terzo della regione. Insomma, per Zelensky, Putin sta cercando di vendere “aria fritta” a Donal Trump, “forse sperando di evitare la fine della guerra fissando delle condizioni che non possiamo accettare”. Zelensky ha aggiunto di aver spiegato a Trump che un ritiro di Kiev da tutto il Donbass aprirebbe la strada alla Russia verso Kharkiv e Dnipro. “Se Putin prende il controllo qui – ha detto riferendosi al Donbass ancora controllato da Kiev – si spingerà oltre, a prescindere da qualsiasi accordo firmato. Il presidente Trump è d’accordo? Ha capito”.
Zelensky, vorremmo accordo su garanzie di sicurezza entro 7-10 giorni
“Vogliamo arrivare a un accordo sulla struttura delle garanzie di sicurezza entro sette-dieci giorni. Sulla base di tale accordo, miriamo a tenere un incontro trilaterale. Questa era la mia logica”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai giornalisti dopo il suo viaggio a Washington insieme ai leader europei. “Il presidente Trump ha suggerito una logica leggermente diversa: un incontro trilaterale attraverso uno bilaterale”, ha spiegato, “ma poi abbiamo tutti convenuto che, in ogni caso, continueremo a lavorare sulle garanzie di sicurezza, stabilendo questo quadro approssimativo, simile all’articolo 5. E quello che abbiamo oggi è il sostegno politico a questo”.
Zelensky, “Ho chiesto a Trump di convincere Orban su veto per l’adesione Ue “
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito di aver chiesto al presidente Usa Donald Trump di convincere il premier ungherese Viktor Orban a revocare il suo veto all’adesione di Kiev all’Ue.
Zelensky, Cina non può essere garante sicurezza
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che la Cina non è tra i Paesi in grado di fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina. “In primo luogo, la Cina non ci ha aiutato a fermare questa guerra fin dall’inizio”, ha detto parlando ai giornalisti, come riporta Ukrinform, “in secondo luogo, la Cina ha aiutato la Russia aprendo il mercato dei droni. Terzo: la questione qui non riguarda nemmeno il personale militare presente. Stiamo parlando del Memorandum di Budapest. La Cina era tra i firmatari, non ha fatto nulla quando la Crimea è stata occupata”. “Ecco perché non abbiamo bisogno di garanti che non aiutano l’Ucraina e che non hanno aiutato l’Ucraina nel momento in cui ne avevamo veramente bisogno dopo il 24 febbraio. Ecco perché abbiamo bisogno di garanzie di sicurezza solo da quei paesi che sono pronti ad aiutarci”, ha concluso Zelensky.
Zelensky, Mosca ammassa truppe su fronte meridionale
La Russia sta ammassando truppe sulla linea del fronte nel sud dell’Ucraina. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Zelensky, possibile incontro Putin dopo garanzie di sicurezza
Un incontro con il presidente russo Vladimir Putin è possibile dopo che saranno state concordate garanzie di sicurezza per l’Ucraina da parte dei suoi alleati. Lo ha affermato il leader ucraino Volodymyr Zelensky, precisando che il faccia a faccia potrebbe tenersi in Svizzera, Austria o Turchia.
Allerta aerea a Kiev per la minaccia di droni
A Kiev è stato dichiarato questa mattina un’allerta aerea per la minaccia di droni: lo riporta RBC-Ucraina, che cita l’Aeronautica militare. “A Kiev c’è una minaccia rappresentata dagli attacchi con droni da combattimento”, si legge in un messaggio dell’Aeronautica pubblicato su Telegram.
Kiev, attacco record russo con 614 droni e missili
Nella notte la Russia ha attaccato l’Ucraina lanciando 614 tra droni e missili, un record in un mese. Lo ha denunciato Kiev.
Attacco russo su Leopoli: un morto e 2 feriti
Una persona è morta e due sono rimaste ferite la notte scorsa in seguito ad un attacco russo con missili e droni sulla città di Leopoli, nell’Ucraina occidentale: lo hanno reso noto su Telegram il sindaco, Andriy Sadovyi, e il capo dell’Amministrazione militare regionale, Maksym Kozytskyi, come riporta Ukrainska Pravda.
Vance: “La Russia vuole i territori ucraini già occupati”
Per il vicepresidente Usa JD Vance, la Russia vuole alcuni territori ucraini, “la maggior parte dei quali ha già occupato, ma alcuni no”. La Russia occupa già circa un quinto dell’Ucraina e il presidente Donald Trump ha affermato che lo “scambio di territori” e le modifiche territoriali saranno cruciali per qualsiasi accordo. In un’intervista a Fox News, Vance ha sottolineato, inoltre, che l’Ucraina vuole sapere che non verrà invasa di nuovo dalla Russia e vuole l’integrità territoriale.
Vance: gli oneri della guerra sull’Europa
– Gli europei dovranno assumersi la grande parte del peso delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Lo ha detto il vicepresidente americano JD Vance, secondo il quale l’Europa dovrà fare la “parte del leone”. “Non penso che noi dovremmo farci carico di questo peso. Credo che dovremmo essere d’aiuto se necessario per fermare la guerra – ha osservato Vance -. Ritengo che dovremmo aspettarci, e il presidente di sicuro se lo aspetta, che l’Europa svolga un ruolo guida. Qualunque sia la forma che assumerà, gli europei dovranno farsi carico della maggior parte dell’onere”.
Il governatore di Kherson: Russia e Ucraina, indissolubilmente legate
Per il governatore della regione di Kherson, Vladimi Saldo, una delle zone contese e in discussione la Federazione Russa “è sempre stata generosa”, quindi dopo la fine del conflitto sarà in grado di migliorare le relazioni con l’Ucraina, con la quale “siamo indissolubilmente legati”. “La partecipazione a questo processo di altri stati stranieri lontani dalla Russia e dall’Ucraina è in un certo senso indiretta. E noi eravamo, siamo e rimarremo vicini. Sappiamo per certo che la Russia è sempre stata generosa. E dopo la fine del conflitto, continueremo a stabilire relazioni, relazioni di buon vicinato. Siamo indissolubilmente legati”, ha affermato il governatore.
Usa: impegno minimo per mantenere la pace in Ucraina
Il sottosegretario alla Difesa americana, Elbridge Colby, ha detto a un ristretto gruppo di alleati che gli Stati Uniti intendono svolgere un ruolo minimo in eventuali garanzie di sicurezza per l’Ucraina, uno dei segnali più chiari finora che l’Europa dovrà farsi carico del mantenimento di una pace duratura a Kiev. I commenti di Colby sono arrivati in risposta a domande fatte da leader militari europei durante un incontro guidato dal capo degli Stati Maggiori Riuniti, il generale Dan Caine. I capi della difesa di Regno Unito, Francia, Germania e Finlandia hanno sollecitato la parte statunitense a chiarire quali forze terrestri e risorse aeree intendesse mettere a disposizione per aiutare l’Ucraina a mantenere un accordo di pace con la Russia.
Nyt: oggi colloqui Rubio-consiglieri sicurezza Kiev/Ue
Il segretario di Stato americano Marco Rubio terrà oggi stesso “colloqui diplomatici” con i consiglieri per la sicurezza nazionale dell’Ucraina e di diversi paesi europei. Lo ha riportato il New York Times, citando un alto funzionario dell’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Secondo il noto quotidiano, l’incontro di Rubio con i suoi omologhi dell’Ucraina e dei paesi alleati europei si terrà oggi stesso e sarà dedicato ai dettagli di una soluzione pacifica. La pubblicazione non specifica in quale formato e dove potranno svolgersi i negoziati.
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