MILANO – I violenti scontri tra Israele e Iran aumentano il clima di incertezza sui mercati, che già devono fare i conti con i dazi e le retromarce di Trump. Sale imperterrito il prezzo del petrolio come immediato effetto degli attacchi e, di riflesso, rincarano anche il gas e l’oro, bene rifugio per eccellenza. Nel primo pomeriggio prenderà il via il G7 in Canada, e la nuova guerra è sicuramente sul tavolo dei leader mondiali.
A Piazza Affari occhi puntati sulle banche, dopo che nel fine settimana il cda di Mediobanca ha rimandato l’assemblea per decidere sull’Ops su Banca Generali al 25 settembre. In Europa gli operatori tengono sotto controllo anche i titoli dell’automotive, dopo l’addio di Luca De Meo da Renault, e quello di Kering, sulle indiscrezioni di stampa che lo vedono alla guida del gruppo del lusso.
Prosegue rialzo dei titoli di Stato, il Btp10 anni al 3,52%
Continuano a salire i rendimenti dei titoli di Stato. Il Btp decennale guadagna tre punti e mezzo e sfiora il 3,52% mentre il bund tedesco sale di quattro punti e mezzo al 2,57%. L’Oat francese è al 3,28% (+3,5 punti base). Il dieci anni spagnolo sale di +3,3 punti al 3,18%.
Benzina torna sopra 1,7 euro con attacchi Israele-Iran
L’apertura del nuovo fronte di guerra tra Israele e Iran ha mandato in subbuglio i mercati petroliferi. Lo scrive Staffetta quotidiana che spiega: il Brent si è apprezzato del 10% circa, stabilizzandosi poi intorno ai 75 dollari, livello di inizio aprile. Stessa sorte per le quotazioni dei prodotti raffinati nel Mediterraneo, ai massimi da inizio aprile, con la benzina in aumento dell’equivalente di due centesimi al litro e il gasolio di tre. Il riflesso sui prezzi alla pompa non si è fatto attendere: dopo due settimane la benzina torna sopra quota 1,7 euro/litro (media nazionale self service), il gasolio sopra 1,6.
Prime fasi in rialzo a Milano, giù Banca Generali
Prime fasi positive alla Borsa di Milano in un clima di estrema incertezza a causa del conflitto tra Iran e Israele che non accenna a placarsi. Il Ftse Mib sale dello 0,58% a quota 39.663 punti. Sul listino, Tim sale dello 0,21%; in evidenza i petroliferi con l’aumento dei prezzi del greggio: Eni +0,83%, Saipem +1,15%, Tenaris +0,55%. In calo Enel (-0,28%). Tra i finanziari, Mediobanca sale dello 0,29% dopo il rinvio dell’assemblea per decidere sull’Ops per Banca Generali, che a sua volta cede l’1,44%. Mps guadagna invece l’1,38%, Unicredit +1%, Intesa +0,90% e Generali a +0,19%. Anche Sondrio è ben intonata (+1%) nel giorno dell’avvio dell’Ops di Bper.
Al via ops di Bper su Pop Sondrio che in Borsa sale dell’1%
Al via l’Ops di Bper sulla Popolare di Sondrio che si concluderà, salvo proroghe, l’11 luglio. Il titolo dell’istituto valtellinese sale dell’1,14% a 11,68 euro mentre Modena guadagna lo 0,93% a 7,62 euro. L’offerta di scambio totalitaria lanciata da Bper nei confronti della Banca Popolare di Sondrio prevede che vengano assegnate 1,45 azioni di nuova emissione dell’istituto modenese per ogni titolo di quello valtellinese. La valorizzazioni delle azioni di quest’ultimo ammonta a 9,527 euro, per un controvalore complessivo dell’offerta, in caso di integrale adesione, di 4,32 miliardi di euro. Il premio riconosciuto agli azionisti della Sondrio è pari al 6,6%.
Kering vola in Borsa sui rumors dell’arrivo di De Meo, Renault sprofonda
Destini opposti alla Borsa di Parigi per Renault e Kering dopo che Luca de Meo ha annunciato ieri al Cda del gruppo automobilistico l’intenzione lasciare dopo 5 anni l’incarico di amministratore delegato “per affrontare nuove sfide al di fuori del settore automobilistico”. In effetti, nel futuro di De Meo, che resterà al vertice di Renault fino al prossimo 15 luglio, c’è il colosso del lusso Kering, di cui, secondo indiscrezioni di stampa, diventerà amministratore delegato. Il titolo del colosso francese del lusso sale del 7,12% a quota 184,96 euro per azione, mentre Renault arretra del 6,16% a 40,40 euro.
Adnoc offre 18,7 miliardi dollari per l’australiana Santos
Adnoc, compagnia petrolifera e del gas degli Emirati Arabi Uniti, ha presentato un’offerta di 18,7 miliardi di dollari per l’acquisizione del gruppo australiano Santos, nell’ambito di un consorzio per la creazione di un gigante globale del gas naturale. Lo hanno annunciato i due gruppi. Santos, che opera in Australia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Stati Uniti, è un importante fornitore di gas naturale liquefatto (GNL) in Australia e in Asia. Il gruppo australiano ha dichiarato in una nota che il suo consiglio di amministrazione intende “raccomandare all’unanimità” l’approvazione della transazione da parte dei suoi azionisti, se le due parti riusciranno a concordarne i termini.
Le Borse europee aprono in cauto rialzo
Le Borse europee aprono in cauto rialzo la seduta di inizio settimana. I mercati restano alla finestra nonostante l’escalation militare tra Iran e Israele. Parigi guadagna lo 0,32%, Francoforte sale dello 0,25% e Londra dello 0,20%. Milano guadagna lo 0,43%. Alla Borsa di Parigi Kering guadagna più del 6% con l’arrivo di Luca De Meo come ceo mentre Renault cede oltre il 5%.
Lo spread tra Btp e Bund in avvio è in calo a 93,8 punti
Lo spread tra Btp e Bund in avvio è a 93,8 punti, in calo rispetto ai 95 della chiusura di venerdì. Il rendimento del decennale italiano scende di un punto base al 3,47%
Taiwan, stretta export sui chip ai colossi cinesi Huawei e Smic
Taiwan ha pubblicato la sua lista aggiornata sul controllo dell’export tecnologico a partire dai microchip, includendo colossi cinesi quali Huawei e Semiconductor Manufacturing International Corp (Smic). La mossa dell’Amministrazione per il commercio internazionale del ministero degli Affari economici, annunciata nel weekend, è un duro colpo per l’industria tecnologica cinese, in particolare per le sue ambizioni legate allo sviluppo di chip per l’intelligenza artificiale su scala nazionale.
Per fare affari con Huawei, Smic o le loro filiali estere, le aziende dovranno ottenere l’approvazione del governo centrale di Taipei. Le nuove misure sono un tentativo da parte di Taiwan di reprimere il furto di tecnologie sensibili e di talenti di alto livello nel settore dei chip, hanno riferito i media locali. Smic è il più grande produttore mandarino di chip, mentre Huawei è al centro degli sforzi di Pechino per lo sviluppo dei processori per l’intelligenza artificiale.
Il petrolio accelera con lo scontro Israele-Iran
Continua a salire il prezzo del petrolio spinto dagli attacchi Israele-Iran. In Europa, il Wti a inizio giornata guadagna lo 0,70% a 73,49 dollari al barile, mentre il Brent è scambiato a 74,61 dollari al barile, +0,51%. In nottata subito dopo i nuovi attacchi il prezzo dell’oro nero era salito già di oltre l’1%.
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